Gruppo Mani Tese di Roma - roma@manitese.it

venerdì 20 marzo 2009

Primo incontro: CASCA IL MONDO...TUTTI GIU’ PER TERRA?

Il cibo che non sfama: scarsità o ingiustizia?
17 MARZO 2009
Relatori: Luca Colombo (Fondazione Diritti Genetici) e Valeria Sodano (Docente Università Federico II di Napoli)

Si apre oggi il ciclo di tre incontri organizzati dai gruppi romani dell’ONG Mani Tese e dell’Associazione ATTAC sullo scottante tema della “terra”.
Ci concentriamo oggi sulla terra come fattore di produzione, mentre il secondo incontro sarà dedicato all’analisi della terra cone spazio fisico sul quale si sono innestati modelli di sviluppo fallimentari, imposti dall’alto (dalla Istituzioni Finanziarie Internazionali in primis). Nel terzo incontro infine guarderemo alla terra come a un qualcosa di più complesso: terra come territorio, con particolare riferimento alle esperienze dei popoli indigeni dell’America Latina.

Nel mondo oggi circa 1/5 della popolazione mondiale (1 miliardo e 300 milioni di persone) ha un’alimentazione insufficiente o non equilibrata, e 826 milioni di persone soffrono di vera e propria fame. Nel contesto attuale della crisi economica e finanziaria internazionale e della crisi alimentare globale, che è arrivata sulla nostra tavola sotto forma di aumenti improvvisi e vertiginosi dei prezzi dei prodotti alimentari, cerchiamo di uscire dall’emergenza per capire come si è arrivati alla situazione attuale e cosa è successo all’agricoltura negli ultimi 40 anni.
Un terzo delle terre emerse sono dedicate all’utilizzo agro-pastorale, e la tendenza dell’incremento demografico è in linea con l’aumento delle rese agricole. La crisi alimentare come aumento vertiginoso dei prezzi dei prodotti alimentari è esplosa nel 2007-2008, proprio quando, secondo dati della FAO, si raggiungeva il picco di produzione dei cereali (alimento base della dieta in tutto il mondo) a livello globale. Sembra non avere senso, quindi, recuperare l’analisi malthusiana secondo cui il problema risiederebbe nella crescita demografica eccessiva e incontrollata: di cibo nel mondo ce ne sarebbe a sufficienza per tutti.
Quali sono allora le cause della crisi?
La FAO ne individua principalmente 5:
Riduzione delle scorte.
Aspettative di aumento della domanda, legate soprattutto al maggior consumo di carne nei Paesi cosiddetti emergenti, Cina e India in primis. E’ in atto un processo di convergenza dietetica, che interessa le classi medie urbane in particolare, e che ha come conseguenza la destinazione di cereali e altri prodotti agricoli anzichè all’alimentazione umana all’alimentazione animale (competizione food-feed: cibo-mangime).
Diminuzione dell’offerta (anche se abbiamo visto come questo non sia assolutamente vero nel caso dei cereali).
Biocarburanti: crescono le terre destinate alla produzione di biofuel, ottenuti dalla fermentazione di olii vegetali soprattutto.
Aumento dei costi di produzione e trasporto legati all’aumento dei prezzi del petrolio.

Eppure, per quanto questi fattori possano aver inciso sull’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, non bastano da soli a dare conto della portata del fenomeno.
Per andare più a fondo della questione occorre innazitutto porsi una domanda: come si fissano i prezzi delle materie prime agricole? Prendiamo il caso del grano: soltanto il 10% del grano prodotto nel mondo è oggetto di scambio sui mercati internazionali, ma sulla base del prezzo di questo 10% si definisce anche il prezzo del restante 90% di grano scambiato a livello locale. E ciò che è ancora più rilevante è che il prezzo di questo 10% di grano oggetto di commercio internazionale non viene fissato nei campi, attraverso l’incontro tra la domanda e l’offerta, tra l’interesse del produttore e quello del compratore, ma nelle borse merci dei Paesi del Nord del mondo. Più che di materie prime agricole, infatti, sarebbe opportuno parlare di commodities, ovvero derrate alimentari stoccabili (riducibili in scorte e conservabili almeno per un certo lasso di tempo), soggette poi ad un processo di trasformazione industriale e scambiate in borsa. E proprio nel 2007 la liquidità presente nei mercati finanziari internazionali si è riversata (per una serie di ragioni, non ultima la saturazione del mercato immobiliare, che poi sfocierà nella crisi dei mutui subprime) sulle commodities, minerarie, energetiche e anche agricole. L’aumento dei prezzi è quindi in buona parte riconducibile a speculazioni finanziarie che hanno riguardato soprattutto il mercato dei futures, contratti di acquisto di una certa quantità di una commodity e che rappresentano una sorta di assicurazione contro il rischio, di “promessa” sul prezzo futuro. Gli investitori non necessariamente entreranno in possesso della merce, essendo possibile rivendere il contratto alla scadenza dello stesso: soggetti esterni alla filiera agro-alimentare, grandi investitori soprattutto, iniettano liquidità nel sistema. Nel biennio 2007-2008 il mercato dei futures è letteralmente impazzito, il prezzo future delle commodities agricole è cresciuto in maniera esponenziale, diventando allo stesso tempo estremamente volatile e fluttuante e finendo per trascinare con sè anche il prezzo cash delle commodities stesse.
Questi meccanismi perversi di speculazione finanziaria danno conto dell’aumento dei prezzi delle commodities agricole, ma non sono di per sè sufficienti a spiegare gli aumenti ancora superiori dei prodotti alimentari, ovvero degli alimenti che tutti noi acquistiamo dalla piccola o grande distribuzione (negozi e supermercati). Dobbiamo fare uno sforzo ulteriore e porci un’altra domanda: come funziona il sistema agro-alimentare mondiale? Semplificando, possiamo dire che il sistema è dominato a monte dal potere monopolistico dei fornitori e a valle da quello monopsonistico (monopolio dei compratori) dei big buyers, i grandi compratori, e dell’industria della distribuzione. Pochi soggetti forti stabiliscono i prezzi dell’intero settore, stringendo in una morsa tanto i contadini quanto i consumatori.
Il vertice intergovernativo FAO del giugno 2008 ha individuato possibili soluzioni alla crisi:
Potenziamento della ricerca biotecnologica.
Consolidamento ulteriore del settore (che tradottto significa: ulteriore concentrazione).
Liberalizzazione ulteriore del mercato della terra e del commercio agricolo.
Aumento degli aiuti alimentari e del trasferimento di redditi in favore delle fasce più deboli di popolazione.

Tralasciando l’ultimo punto, se riteniamo valida l’interpretazione fin qui proposta le ricette della FAO raggiungeranno il solo obiettivo di acuire la crisi. Di fronte all’evidenza di un fallimento del sistema, la soluzione proposta è la radicalizzazione del sistema stesso. Crediamo invece che sia possibile proporre delle alternative, dato che è ormai chiaro che la fame è un problema di accesso al cibo, di distribuzione e controllo delle risorse, di povertà: in ultima analisi, una questione di ingiustizia, e come tale una questione politica. E’ possibile pensare a politiche che limitino la concentrazione e il potere dei “soliti noti” che impedisconono la concorrenza reale, a politiche di riforma agraria che partano dalle specificità locali. E’ possibile pensare all’agricoltura del XXI secolo in un’ottica di agroecologia, nella valorizzazione e capitalizzazione dell’ambiente e delle specifiche risorse locali.
Il cibo è un diritto umano fondamentale, il mancato accesso al cibo impedisce di fatto l’esercizio di tutti gli altri diritti: è una questione politica, intorno alla quale si “gioca” il senso stesso di concetti come partecipazione e democrazia.

*Valentina*


Prossimo incontro:
Crescita a quale costo?La finanza che non porta sviluppo
Martedi 24 Marzo, ore 17:00
“Sapienza” Università di Roma -
Dipartimento di FisicaEdicio E. Fermi , Aula 7(quarto piano)Relatori:
Marco Bersani (ATTAC Italia)
Andrea Baranes (Campagna per la riforma della Banca Mondiale/ ATTAC Italia)
Elena Gerebizza (Campagna per la riforma della Banca Mondiale)

lunedì 16 marzo 2009

CASCA IL MONDO... TUTTI GIU’ PER TERRA?

Mani Tese Roma e ATTAC Italia vi invitano a un ciclo di incontri che abbiamo organizzato presso l'Università "La Sapienza":
Nel contesto della crisi economica e finanziaria internazionale e della crisi alimentare globale, urge aprire una riflessione sul paradigma di crescita e sviluppo che ha portato alla situazione attuale.
Per farlo, ripartiamo dalla prima risorsa del pianeta: LA TERRA


Il cibo che non sfama: scarsità o ingiustizia?
Chi ingrassa con la crisi alimentare
Martedi 17 Marzo, ore 17:00
“Sapienza” Università di Roma - Dipartimento di Matematica "Guido Castelnuovo"
Aula 2 (piano terra)
Relatori:
Luca Colombo (IPC/GreenPeace-Italia/Crocevia),
Valeria Sodano (ATTAC Chianti - Val d’Elsa)


Crescita a quale costo?
La finanza che non porta sviluppo
Martedi 24 Marzo, ore 17:00
“Sapienza” Università di Roma - Dipartimento di Fisica
Edicio E. Fermi , Aula 7(quarto piano)
Relatori:
Marco Bersani (ATTAC Italia)
Andrea Baranes (Campagna per la riforma della Banca Mondiale/ ATTAC Italia)
Elena Gerebizza (Campagna per la riforma della Banca Mondiale)


Terra e Liberta’

Appartenenza e inclusione territoriale
Mercoledi’ 1 Aprile, ore 17:00
“Sapienza” Università di Roma - Dipartimento di Scienza della Sanita’ Pubblica
Edicio di Igiene, Aula A
Relatori:
Aldo Zanchetta (Fondazione Neno Zanchetta)



Scarica la locandina degli incontri

giovedì 12 marzo 2009

Ancora banchetti!

Ieri abbiamo partecipato alla prima giornata dell'iniziativa "L'Altra Domenica" alla Città dell'Altra Economia con il nostro banchetto; l'iniziativa si ripeterà ogni terza domenica del mese.

Sabato 21 marzo saremo invece alla Città dell'Utopia, in occasione del Mercato Contadino, con il nostro banchetto dove troverete come al solito abiti collezione primavera/estate, borsette, cassette/dvd, e potrete incontrare i volontari Manitesini, sempre pronti a parlarvi dell'associazione e a presentarvi le prossime iniziative! E inoltre, durante la giornata proporremo giochi e attività per tutti i bambini presenti!

Come arrivare alla Città dell'Utopia